Potrebbero essere salute e farmaci a generare la prima concreta realizzazione della profezia orwelliana del Grande Fratello. Induce a pensarlo un articolo del Financial Time di oggi che dà conto degli ultimi progressi nel campo delle tecnologie digitali: chi fa ricorso al suo smartphone per cercare in rete informazioni su disturbi come l"emicrania, oppure apre una "app" (le piccole applicazioni installabili sui cellulari di ultima generazione) per calcolare le calorie dell"hamburger che ha davanti, potrebbe inconsapevolmente trasmettere dati di mercato a qualche multinazionale del farmaco o alle grandi compagnie di assicurazione. Secondo alcune ricerche, infatti, le venti "app" più scaricate tra quelle che trattano di salute o farmaci prevedono l"invio di informazioni nascoste ad aziende dei più svariati settori. Principalmente agenzie di pubblicità o di analisi di mercato, che utilizzano questi dati per "profilare" i consumatori: le malattie su cui c"è maggiore sensibilità, le abitudini alimentari, i chilometri percorsi in bicicletta e perfino i cicli mestruali, per costruire messaggi pubblicitari ritagliati sul target. Per ora è un mercato in gran parte rivolto a utenti di lingua inglese, ma la globalizzazione non risparmierà neanche le periferie come la nostra. E poi, tra i giovanissimi la lingua è sempre meno un problema.
Tutte le app recano avvisi in cui si garantisce l"anonimato delle informazioni, cui vanno aggiunte le leggi che in quasi tutti i paesi occidentali vietano la raccolta e commercializzazione di dati relativi alla salute personale o ai consumi di farmaci. Con smartphone e app, avverte tuttavia il quotidiano finanziario, si sta cercando di aggirare tali paletti per costruire profili di consumo basati sulle abitudini di navigazione o sulla richiesta di informazioni specifiche. Il Grande Fratello, in sostanza, potrebbe un giorno materializzarsi con i panni di Big Pharma per convertirci a una vita di pillole e salute artificiale. (AS)