C"è da dire che in questo tipo di studi è sempre presente il rischio che altri fattori confondenti possano non rendere così diretto il legame tra stile alimentare e salute: i forti consumatori di carne hanno, in genere, uno stile di vita poco sano rispetto ai vegetariani, mangiando poca frutta e verdura, e fumando e bevendo di più.
E" importante, altresì, sottolineare il fatto però che studi così ampli, come numero di soggetti coinvolti, consentono generalmente di poter "isolare" gli effetti di tutti i fattori di rischio conosciuti (fumo, alcool, stile di vita, ecc.).
I risultati parlano di un rischio di morte prematura che cresce di pari passo con la quantità di carne lavorata/essiccata (prosciutti, salami e salsicce) consumata ogni giorno. Il rischio stimato dai ricercatori di sviluppare malattie cardiovascolari e tumori in giovane età potrebbe essere ridotto semplicemente consumando meno di 20 grammi di carni lavorate al giorno (HR = 1.18, 95% CI 1.11 to 1.25, per 50 g/die). Coloro che hanno dichiarato di mangiare più di 160 grammi di carne lavorata al giorno avevano il 44% di probabilità in più di morire rispetto a quelli che si limitavano a circa 20 grammi al giorno.
Si calcola che circa il 3% delle morti premature che avvengono ogni anno potrebbe essere prevenuto se solo la gente consumasse non più di 20 grammi di carne lavorata al giorno. Il consumo di pollame, invece, non è risultato associato ad una percentuale di rischio aumentata.
Riferimento: Meat consumption and mortality - results from the European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition. Rohrmann S et al.. BMC Medicine 2013, 11:63.